sabato 15 ottobre 2011

Steve, l'uomo che ha cambiato il mondo?


Ieri sera ero con 2 amici nella Feltrinelli di Piazza dei Martiri. Ad un certo punto ci imbattiamo in un foglio A4 attaccato a una parete del piano inferiore su cui campeggia la scritta (a caratteri cubitali) "L'uomo che ha cambiato il mondo". E sotto il foglio una caterva di libri su di lui, Steve Jobs: "L'uomo che ha inventato il futuro", "Il segreto del successo di Steve Jobs", "Vita, morte e i miracoli di Steve Jobs", "Fitness e Bellezza: i consigli di Steve Jobs" ecc.... L'altro giorno Nichi Vendola (giustamente) fa un bel cazziatone al gruppo SEL di Roma per il (fin troppo) populista e fuori luogo manifesto che ricordava l'imprenditore americano...Oggi vedo on-line una foto della prima statuetta del presepe raffigurante Steve Jobs, fatta a San Gregorio Armeno...

Fino a ieri pensavo ingenuamente che per essere il "cambiatore" del mondo dovevi aver salvato almeno qualche milione di vite o aver inventato qualcosa di "indispensabile" per il netto miglioramento delle condizioni di vita dell'umanità.


Non è che forse la società contemporanea ha perso definitivamente quello che i professionisti della valutazione chiamano "standard", il benchmark di riferimento?

Per questo, l'uomo che ha davvero cambiato il nostro mondo attuale non è stato il nostro SJ. Ma chi ha fatto sì che SJ potesse essere percepito, appunto, come il nuovo standard di eccellenza dell'umanità, come "l'uomo che ha cambiato il mondo" anche da persone appartenenti alla cosiddetta upper-class. Molto peggio dell'idolatria che il ragazzino può nutrire per il calciatore o la ragazzina per la velina...

PS: ho letto un milione di volte in questi giorni, dappertutto, la celebre frase di SJ "Stay Hungry, Stay Foolish". Si, ok, è bello, cool, figo, inspiring...ma forse il messaggio di questo slogan non è proprio tanto tanto tanto innovativo, vero Erasmo da Rotterdam???




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