lunedì 19 marzo 2012

Thomson Reuters vs Scopus (ovvero, come al solito, sistemi chiusi vs sistemi aperti)

Nel dibattito attualmente in corso nell'accademia italiana sulla bibliometria si sta profilando, a mio avviso, un'interessante competizione tra sistemi di indicizzazione (e sistemi di ranking) delle riviste scientifiche internazionali. Per l'esempio, l'ANVUR nel suo documento della scorsa estate sui criteri per la costituenda abilitazione scientifica nazionale utilizza ed equipara due sistemi di indicizzazione delle riviste scientifiche internazionali ai fini della valutazione di candidati e commissari:
1) Thomson ISI
2) Scopus


In principio fu Thomson Reuters e il suo indicatore di qualità scientifica noto come Impact Factor. E' stato questo il primo sistema di classificazione delle riviste scientifiche. Le riviste scientifiche più citate sono dotate di IF e vengono riportate nel "Journal Citation Report" di Thomson Reuters.
Il pensiero dominante nel mondo dice grossomodo che "se pubblichi un tuo lavoro su una rivista con IF allora il tuo lavoro è di qualità" (per questo solo una esigua parte delle riviste scientifiche è catalogata nel JCR). In Italia non tutti sono d'accordo su questo punto (e, a onor del vero, non soltanto da noi). Ma si sa che a noi italiani piace particolarmente distinguerci. Soprattutto se ci torna comodo...
Per sapere gli IF delle riviste scientifiche (informazione utile quando si deve selezionare la rivista cui inviare in valutazione il proprio paper) è necessario avere l'accesso a pagamento al JCR. Le informazioni di JCR non circolano e se circolano senza autorizzazione (senza aver pagato) Thomson ne chiede la rimozione dalla rete.

Negli ultimi anni è emerso un antagonista del sistema "chiuso" sviluppato da Thomson: Scopus, con il suo portale SCImago e il suo SJR per riviste (indicatore alternativo dell'IF di Thomson).  Sostanzialmente cambia poco. I dati contenuti in SCImago riguardano prevalentemente le caratteristiche bibliometriche (es. H-Index) delle singole riviste e la produttività per nazioni e aree geografiche dei diversi ricercatori che pubblicano sulle riviste indicizzate in Scopus. Alla fine, così come per il Journal Citation Report, ne viene fuori un ranking delle riviste scientifiche (e delle nazioni) più teoricamente valide (ma sicuramente più citate) al mondo, tutte classificate in base al SJR.
Quello che cambia è l'accesso ai dati bibliometrici del database Scopus (di proprietà di Elsevier), offerto gratuitamente dal portale SCImago. Di certo, l'open access a una banca dati ricca e completa come quella offerta da SCImago è una risorsa importantissima per tanti potenziali audience (giornalisti, blogger ecc...) oltre che per chi lavora direttamente nel mondo della ricerca.

Riusciranno Scopus e SCImago a scassinare la serratura di Thomson e del JCR? Difficile dirlo adesso. Secondo me, tuttavia, qualcosa riusciranno a smuoverla. In tanti settori tecnologici si possono trovare casi in cui i sistemi aperti hanno vinto (o quantomeno recuperato tantissimo terreno) nei confronti dei sistemi "first-mover" chiusi. Unica cosa certa è che, per quanto concerne la neonata competizione tra JCR e SCImago, il sistema di indicizzazione delle riviste che risulterà vincitore diventerà il benchmark di riferimento per la publication strategy delle comunità scientifiche di tutto il mondo.

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